SENTIERO CAI 140

Descrizione del percorso:

Superata Corvaia invece di prendere il ponte sul Torrente Versilia (formato dalla confluenza del Serra e del Vezza) che porta a Seravezza deviamo a sinistra per la valle del torrente Serra. Continuiamo per poco più di un chilometro e ci fermiamo presso il cartello che indica la frazione Riomagno.

Torniamo indietro per circa 100 metri e, sulla destra, troviamo una ripida salita cementata con indicazione del sentiero 140. Saliamo ed incontriamo subito alcune abitazioni ed in 5’ entriamo nel bosco di castagni.

Il sentiero è una ripida mulattiera con numerose svolte che percorre una zona detta La Canala dal nome del sovrastante monte. Ci sono alcune deviazioni, ma il percorso è segnato e non è possibile assolutamente sbagliarsi.

Le voltoline della mulattiera si fanno via via più strette salendo al valico. Si vedono il cimitero, i borghi che attorniano Seravezza e, poco prima del valico, c’è una bella finestra sul Monte Altissimo.

A 42’ arriviamo sul crinale (ca 350m), presso un traliccio della corrente, il sentiero continua a destra, mentre da sinistra arriva un sentiero segnato, ma non numerato, dalla vicina Ripa.

Da questo punto la visuale si apre sulla costa da Livorno alla Spezia che vediamo ormai completamente antropizzata. Il sentiero ampio, ancora mulattiera, sale moderatamente, con anche tratti in falsopiano, in un ambiente decisamente mediterraneo in cui predomina il corbezzolo, insieme alla stipa, ai pini, ai ginestroni ed ai cisti.

A 50’ troviamo i resti di una maestà naturalmente senza l’immagine sacra, ma con i resti dello stipite di marmo in cui è rimasta incisa la scritta Benedetto. A 59’ incontriamo alcune grotte, poco dopo un rudere ed un tratto decisamente a pineta.

A 1h 10’ il sentiero è attraversato da tracce marcate di sentiero non numerato ed inizia a salire di più. A 1h 19’ inizia il castagneto e poco dopo cominciamo a vedere in lontananza la vetta del Folgorito con la sua grossa croce sommitale.

A 1h 33’ incontriamo un altro traliccio, alcuni ruderi a destra ed in pochi minuti (1h 37’) siamo presso la chiesa di San Nicola (mt.570) che lasciamo sulla sinistra per seguire il sentiero che costeggia un minuscolo cimitero mentre un po’ più in alto, sulla sinistra, ci sono le case di Cerreta.

Prendiamo poi a destra nel castagneto seguendo i segni e tralasciando lo stradello. Nel bosco, tra diversi ruderi, sono presenti anche abitazioni in buono stato e presumo abitate almeno saltuariamente.

A 1h 48’ presso alcune case a sinistra c’è un’area picnic con una fontana. Saliamo ancora qualche minuto ed il sentiero presenta dei muretti a secco. A 1h 55’ cambiamo versante ed iniziamo a vedere l’Altissimo.

Salendo poi scorgiamo anche il Corchia e la Pania ed a destra le Apuane Meridionali. A 2h abbiamo di fronte una bella vista sul Folgorito e sull’Altissimo e sul borgo di Azzano e proseguiamo mantenendoci sul versante a monte fino ad incontrare uno stradello che sale dalla piana sottostante di Montignoso e di Strettoia (2h 15’).

Ora il sentiero segue questo stradello con a destra il pendio del Folgorito ormai completamente invaso dai ginestroni mentre a sinistra è tornato il panorama sulla costa. Tralasciamo la deviazione (che faremo al ritorno) per la baracca di Garibà e a 2h 33’ siamo alla base del monte.

A sinistra tracce portano ad un bel punto panoramico e poi alla Baracca di Garibà, a destra il sentiero continua aggirando il monte ed in alto una deviazione segnata di rosso porta alla vetta, ma questo sentiero è ormai invaso dai ginestroni e non è più praticabile, se non dai cinghiali.

In dieci minuti siamo al cippo ricordo della Linea Gotica da cui saliamo alla vetta, seguendo un sentiero blu. La salita non è lunga né faticosa ed a 2h 53’ siamo in vetta (mt.911), dominata da una croce molto alta eretta nel 1986 dagli abitanti di Montignoso.

Inoltre sono presenti i resti di una trincea verso mare testimonianza del fatto che qua passava la linea Gotica ed il fronte nel 1944-45.

La vetta è molto panoramica sulla costa e sull’Altissimo e sul vicino Monte Carchio in lontananza scorgiamo la sagoma del Sagro. Sostiamo solo pochi minuti (4’) e torniamo al cippo dove arriviamo a 3h 07’ qua una breve sosta a vedere, un po’ in basso, le nuove indicazioni del sentiero Vietina-Folgorito con tanto di cartelli esplicativi.

Poi prendiamo il sentiero 140 a sinistra che aggira il monte fino a tornare al trivio a 3h 20’ adesso prendiamo a destra per il punto panoramico ed in 5’ siamo presso la baracca di Garibà dove è possibile sostare per mangiare, ripararsi e trovare anche qualche genere di conforto e volendo ci si può fare anche un caffè.

Ci fermiamo un quarto d’ora e poi scendiamo recuperando il sentiero a 3h 45’ e lasciamo lo stradello dopo 5’. A 4h 11’ siamo alla chiesa di San Nicola a Cerreta davanti alla quale si trova un bel prato e presso la quale c’è una fontana. A 5h 07’ siamo al traliccio e a 5h 43’ siamo all’auto.