SENTIERO CAI 133

Descrizione del percorso:

Partiamo dal Calorino, dove si trova un ristorante con annesso laghetto e allevamento trote. Il locale è fornito di una pala idrica che genera corrente utilizzando l'acqua della Turrite. C'è anche un piccolo lago per la pesca delle trote con relativo allevamento. Il locale non ha insegne appariscenti e pare abbandonato e degradato, ma se è aperto: il signor Paolo offre una ospitalità degna di tempi ormai passati.

Dal Calorino ci dirigiamo in direzione Castelnuovo, in lieve discesa, superiamo un ponte sulla Turrite che qua percorre una piccola ansa e arriviamo di fronte al Molino del Riccio, che sta sulla sinistra della strada.

Qua la Turrite torna indietro e passa sotto un ponte che si trova poco più avanti, portandosi nuovamente sulla destra della provinciale 13 Arni-Castelnuovo.

L'edificio del vecchio Molino è un tipico esempio della casa rurale garfagnina, con una loggia a tre archi che serviva per asciugare i cereali. Di fronte al mulino si trova l'inizio del sentiero 133 (wp588;346m) per l'Alpe di S.Antonio e Colle a Panestra.

A 4' iniziamo a percorrere il sentiero che sale scalinato e ripido con vista sulla strada e sul ponte, ma subito entra nel bosco. Il percorso alterna tratti ripidi con tratti di salita meno faticosa. In qualche tratto la pioggia ha reso scivoloso il sentiero.

A 27' percorriamo un tratto piuttosto degradato in cui parte del sentiero è franato e subito dopo il sentiero curva decisamente a sinistra, ripido e scivoloso, a fianco di rocce. Poi torna più tranquillo, con tratti di falsopiano e vista a destra sui borghi collinari di Castelnuovo.

A 01h 05' il sentiero percorre un tratto di sfasciumi e si apre sulla montagna di fronte. Segue un po' di discesa che porta al Canale Porchia che si supera facilmente.

Risaliamo e in breve arriviamo a un tratto recintato a 01h 20'. Questa è la proprietà di due signori scozzesi, John e Christine, che abitano ormai da 6 anni un bel cascinale in posizione panoramica. Il sentiero attraversa per qualche decina di metri la proprietà per cui è necessario chiudere i cancelli.

Il secondo cancello dà direttamente sulla strada sterrata che seguiamo in salita verso sinistra. A 01h 45' troviamo altri cartelli del sentiero che si sposta verso sinistra, sempre sull'ampio sterrato, mentre un ramo dello stesso, verso destra, si dirige a Case Cervaia.

Il percorso da noi fatto è una via privata con tanto di catena che può impedire l'accesso alle auto. Sulla destra si intravedono tra le fronde la Pania Secca, l'Uomo Morto, la Pania della Croce e il Pizzo delle Saette, a tratti invece la visibilità è libera.

A 01h 56' inizia il tratto asfaltato e subito dopo ci sono le prime case dell'Alpe di Sant'Antonio e da sinistra arriva il sentiero del Garfagnana Trekking (peraltro malamente segnato) che proviene da Eglio e coincide con il sentiero 133 fino a Colle a Panestra.

Alpe Sant'Antonio è un insieme di borgate e di case sparse dominato dalla Pania Secca. Oggi le case sono state per lo più abbandonate dai proprietari, mentre turisti forestieri le abitano saltuariamente. Noi non abbiamo trovato nessuno.

Saliamo a una torretta dell'Enel e proseguiamo, per arrivare a 02h 05' a una maestà dedicata ai morti in guerra, presso il piazzale Fosco Maraini. A fianco della maestà una lapide di marmo ricorda il primo blocco cavato dall'Alpe di sant'Antonio nel 1902, ma l'estrazione del marmo che portò alla costruzione della strada delle Rocchette (unisce la zona di Castelnuovo con le valli a ridosso della Pania Secca) non ebbe molta fortuna.

Ricordiamo che Fosco Maraini (1912-2004), etnologo, alpinista, orientalista, fotografo e scrittore, era molto legato a queste terre, comprò una casa a Pasquigliora e si fece seppellire nel piccolo cimitero dell’ Alpe di S.Antonio. Tra breve andremo a fare visita alla sua tomba e più tardi passeremo da Pasquigliora.

Dal piazzale saliamo un paio di minuti alla Chiesa di san Martino (wp589;869m), patrono dell'Alpe di Sant'Antonio, che risale al XVII secolo. La chiesa è in posizione molto panoramica sulla Pania Secca. Dopo una breve sosta a 02h 17' siamo nuovamente alla Maestà e prendiamo verso destra (indicazioni Peritano, agriturismo la Betulla).

Scendiamo per la strada e a 02h 18' troviamo le indicazioni per il vicino cimitero e le seguiamo per rendere omaggio a Maraini, il cimitero è in posizione panoramica sulla Pania. A 02h 26' siamo nuovamente sulla strada. In un paio di minuti passiamo per le strade di Piritano di Sopra e poi lasciamo la strada per il sentiero a sinistra che costeggia le abitazioni di Piritano di Sotto.

A 02h 36' siamo nuovamente sulla strada asfaltata che seguiamo a sinistra fino alla vicina captazione di acqua con fonte. Presso la fonte il sentiero lascia definitivamente la strada per salire per uno stradello ameno che ci porta a 02h 44' presso un villaggio di casette in legno e muratura a disposizione di turisti e campeggiatori.

Ora il sentiero sale più deciso, con tratti di mulattiera, e si hanno belle viste sulla chiesa e sul cimitero. Di fronte a noi scorgiamo le abitazioni di Colle a Panestra, verso il quale siamo diretti. Il sentiero adesso si sviluppa su sfasciumi, a mezzacosta, con alberi radi. Poi a 03h 08' entriamo in una bella faggeta, scendiamo al Fosso Regolaio che superiamo su un ponticello di legno e poi saliamo un tratto ripido con resti della mulattiera.

A 03h 21' siamo a una captazione di acqua con relativa fonte e abbeveratoio da cui arriviamo ai ruderi di Pasquigliora (wp590;967) a 03h 26', qua è presente un cartello dei Cai. Facciamo una breve deviazione a destra per vedere la casa abitata da Maraini dal 1978, situata di fianco a un rudere.

Torniamo indietro e a 03h 34' siamo nuovamente al cartello Pasquigliora, il sentiero 133 prosegue in lieve salita sulla sinistra, mentre a destra scende una traccia (ora Sentiero della Libertà) che gira attorno al monte Rovaio e porta a Colle a Panestra, passando da Casa Bovaio.

Noi seguiamo il 133 nel bosco, costeggiando alcuni ruderi, e a 03h 46' arriviamo a Colle a Panestra (wp591,1015m). Questo borgo è costituito da un gruppo di case, alcune restaurate e altre ormai abbandonate, ed è dominato da uno spigolo roccioso (Nome del Gesù 1145m), che costituisce l’estremità sud-est della cresta del Rovaio, inoltre è panoramico sull'Uomo Morto e Pania della Croce e da parte opposta sul Sumbra, Fiocca e Freddone.

Qua il sentiero 138 che tra breve faremo in discesa continua per la vicina Foce del Piglionico da cui si sale al Rifugio Rossi e alla Pania Secca. Noi sostiamo a mangiare qualcosa e riprendiamo il cammino a 04h 08'.

Scendiamo nel bosco e in 5' arriviamo a una fonte con abbeveratoio, presso dei ruderi, continuando oltre la fonte c'è una casetta panoramica sull'Uomo Morto.

Continuiamo con tornantini ripidi nel bosco che ci portano a 04h 19' a un tratto aperto e meno ripido, su sfasciumi, panoramico su Fiocca, Sumbra, Freddone, Corchia e Pizzo delle Saette.

Poi scendiamo per un giovane bosco di faggi, sempre su sentiero a sfasciumi, con qualche tornantino. A 04h 31' iniziamo a costeggiare il letto asciutto del Fosso del Burrone che attraversiamo due volte. Poi costeggiamo un ravaneto e proseguiamo nel bosco con una breve salita, qualche tratto degradato per la caduta di alberi e qualche saliscendi.

A 05h 01' siamo presso dei ruderi, preceduti dalle solite siepi di bosso (quota 656 nella carta IGM). Adesso segue un tratto di ripida discesa a tornantini fino ad arrivare a 05h 15' a un piccolo guado di un canale che scende da destra e va a immettersi nel vicino Rio Rimondina.

Il sentiero curva decisamente e si fa meno ripido e prosegue parallelo al Rio Rimondina, che scorre più in basso e a 05h 30' arriviamo al modesto borgo di Pizzorno (wp592;505m): esso è costituito da poche case, alcune abitate, e da una piccola maestà, esso era confine tra lo stato estense e il granducato di Toscana. Scendiamo per una strada asfaltata fino ad arrivare al ponte sulla Turrite a 05h 42' e da qua allo spiazzo (wp593;435m) sulla provinciale 13 a 05h 49' dove il sentiero 138 termina.

Ci rimangono adesso quattro chilometri di strada provinciale per tornare al punto di partenza. La strada è in discesa ed è particolarmente ricca di belle fioriture sulla parte sinistra rocciosa, a destra scorre la Turrite. Pochi minuti dopo il cartello dei 10 km troviamo sulla sinistra a 05h 59' una fonte che ci dicono essere di acqua azzurrina.

Poco dopo il cartello dei 9 km, sempre sulla sinistra, troviamo una decina di metri di parete umida dove prosperano bellissime Pinguicole. Continuiamo superando i cartelli degli 8 e 7 km e a 06h 49' siamo al punto di partenza.