SENTIERO CAI 185

Descrizione del percorso:

Questa escursione prevede 1240 metri di dislivello e dei tempi di effettuazione (circa 9 ore considerando le ragionevoli soste) che la indicano adatta per il camminatore di gamba buona.

Consigliamo di non effettuarla dopo una giornata piovosa perché la prima parte rimane già per conto proprio in zona molto umida ed a tratti il percorso è scivoloso, inoltre è bene affrontarla nella buona stagione con giornate lunghe per evitare di trovarsi nel bosco quando è già buio.

Come diremo poi, è possibile suddividere il percorso in varie tappe che costituiscono di per sé piacevoli gite.

La partenza è da Casano di Ortonovo: è possibile lasciare l’auto presso il Ristorante “Gli Orchi”, le cui indicazioni ci portano facilmente al punto di partenza presso il ponte sul Parmignola, sulla strada che dal paese sale ad Ortonovo. Presso il ponte troviamo un cartello indicatore con indicazione 01 per Castelpoggio e 03 per Volpiglione (questo sentiero è stato recentemente sistemato).

Seguiamo uno stradello asfaltato per circa 500m fino ad una villa, dove deviamo a destra ed in pochi minuti raggiungiamo un ponte con sponde metalliche che ci porta ad un mulino ristrutturato (Mulino del Lucco).

Poco dopo ( 30’ dalla partenza) attraversiamo il Parmignola su un ponte di legno, un po’ insidioso per l’umidità, e proseguiamo lasciandoci il torrente sulla destra.

In realtà sarebbe possibile anche guadare il torrente stesso. Prima di questo ponte dovrebbe esserci la deviazione per Volpiglione, ma non l’abbiamo trovata; peraltro il sentiero 01 è ben segnato ed abbastanza pulito, l’unico problema è l’abbondanza di foglie e l’umidità.

Continuiamo tenendoci sulla destra il torrente; la vegetazione è ricca di felci e notiamo molte viole bianche. Lungo tutto il percorso ci sono molti alberi abbattuti che indicano come il bosco non sia più molto curato dall’uomo.

In breve arriviamo ad un altro guado all’incrocio tra il canale del Balzarolo e quello della Chiesa in prossimità del confine tra il comune di Ortonovo e quello di Carrara, qua sono anche alcuni ruderi coperti da vegetazione. C’è un altro ponte di legno particolarmente scivoloso, che rende preferibile il guado molto agevole.

A questo punto il sentiero inizia a salire a destra costeggiando il canale del Balzarolo che rimane a sinistra sempre più in basso, la salita è continua ed abbastanza faticosa fino ad arrivare alle piane di castagni ed alle prime case che annunciano Castelpoggio, dove il sentiero diventa uno stradello.

È passata 1h 20’ dalla partenza e ci fermiamo un attimo ad un’edicola fatta costruire da Francesco Mencarelli, poi proseguiamo a destra per la chiesa e da qua scendiamo verso la strada Carrara-Campocecina che attraversa il paese. Dopo un quarto d’ora siamo in piazza Primo Ricci dove imbocchiamo il sentiero per la Gabellaccia (numero 185).

Questa antica mulattiera, all’inizio asfaltata, arriva in 10 minuti alla Maestà di Castelpoggio dove troviamo ulteriori indicazioni dei sentieri e proseguiamo a destra lungo un muro a secco.

Inizialmente il panorama è aperto sulla destra verso la zona di Gragnana, poi entriamo nel bosco: una tipica macchia ricca di cipressi e molto piacevole a percorrersi. Poco dopo sulla sinistra iniziamo a vedere le grotte della Gabellaccia ed a 55’ dall’imbocco del 185 troviamo a destra il sentiero 46 che proviene da Ponte Storto e che è diretto a Tenerano (fino alla Gabellaccia i 2 sentieri coincidono).

A questo punto il sentiero inizia a salire più ripidamente e dopo un quarto d’ora troviamo le indicazioni per le Grotte (Tecchia della Gabellaccia), saliamo ancora per alcuni tornante e finalmente dopo 3 ore dalla partenza da Casano siamo arrivati ai ruderi della Gabellaccia e nuovamente alla strada per Campocecina.

Il sentiero 46 scende a sinistra per Tenerano mentre il 185 sale a destra e con alcuni tornanti ci porta in cinque minuti ad un caratteristico arco di roccia che attraversiamo.

Saliamo nel bosco agevolmente fino ad incontrare sulla destra l’imbocco del sentiero 40 in prossimità di alcune grotte, è passato un quarto d’ora dalla partenza dalla Gabellaccia.

Il sentiero 40 da Torano porta a Monzone e per un breve tratto coincide col 185. Continuiamo a salire e dopo 10’ troviamo un nuovo bivio: il 40 sale a sinistra, noi seguiamo il 185 a destra per una bella pineta.

In poco tempo arriviamo all’imbocco di 2 grotte per speleologi. Il sentiero ormai è alto e vediamo sulla destra il Monte Uccelliera, l’infermeria delle cave ed il mare.

Incontriamo alcune case isolate, una distesa di crochi in fiore e ad 1h10’ dalla Gabellaccia troviamo a sinistra il sentiero 171 che proviene dal Cardeto; ancora 5’ e siamo ad Acquasparta al piazzale di sculture dedicato alla Shoah, meritevole di una sosta.

Un ultimo sforzo ed arriviamo al Rifugio Carrara del Cai a cui perveniamo in dieci minuti seguendo la strada asfaltata e deviando subito a sinistra, seguendo le numerose indicazioni: sono passate 4h 30’ dalla partenza da Casano. Ci rilassiamo un’oretta al rifugio da cui si gode una splendida vista sul mare e dove è possibile anche sdraiarsi a godersi il sole.

Il ritorno avviene per la stessa strada. In 55’ siamo alla Gabellaccia, in 2h 05’ a Castelpoggio ed in 3h 50’ a Casano.

La parte più agevole di discesa è decisamente la prima, il tratto da Castelpoggio a Casano, fatto con il fondo scivoloso, come abbiamo fatto noi, richiede un pò di prudenza e quindi tempi un pò più lunghi. Naturalmente i tempi sono indicativi e comprendono le soste per riposarsi, per bere, per fare fotografie e, si spera, per meditare.