SENTIERO CAI 181

Sentiero 181

Tratto:

Pieve S.Lorenzo – Ugliancaldo – Poggio Baldozzana – Costiera di Capradossa – Foce Siggioli – Giovetto – Foce di Giovo

Sezione:

CAI PISA

Stato sentiero:

Percorribile

Note:

ATTENZIONE!!! Cavo non idoneo sulla Cresta di Capradossa.

Descrizione del percorso:

Il sentiero 181 inizia di fronte alla stazione ferroviaria di Pieve San Lorenzo dove c'è un piccolo spiazzo parcheggio. La stazione si trova tra due gallerie: Lupacino (diretta a Piazza al Serchio) e Monte Cavoli (per Equi Terme) della linea ferroviaria Aulla-Lucca completata nel 1959.

All'inizio del sentiero sono presenti i cartelli per Ugliancaldo, Poggio Baldozzana e Foce di Giovo, dove il sentiero termina. La zona della stazione è panoramica sulla Parete Nord del Pizzo d'Uccello e sul Poggio di Baldozzana verso cui siamo diretti e sul Pisanino.

Scendiamo per la strada asfaltata, curviamo a sinistra e ben presto attraversiamo il Fosso Tassonaro, tributario del torrente Aulella. Lo costeggiamo con a sinistra le case di Albonosolo, poi a 5' la strada diventa sterrato e dopo l'ultima casa prendiamo a sinistra per tratto erboso e subito dopo superiamo il torrente Rondinaia, su un caratteristico ponte sospeso e oscillante che è bene percorrere uno alla volta.

Adesso passiamo nel comune di Casola e nella provincia di Massa-Carrara, poiché il torrente segna il confine. Continuiamo su una mulattiera in salita. A 10' siamo su un cementato presso una casa e subito dopo siamo alle case della Villa nel borgo di Argigliano [attenzione perché il sentiero sulla cartina IGM è segnato in maniera diversa]. La Villa è la parte più antica del borgo e presenta caratteristici tratti in galleria con volte a botte.

Argigliano è conosciuto sin dal XIII secolo e fu danneggiato più volte dai terremoti che colpirono tutta questa zona a cavallo tra Massa e Lucca, l'ultimo dei quali nel 2013 (per fortuna non fortissimo). Il sentiero, dopo il lavatoio, entra nel borgo e continua subito verso destra in direzione della chiesa.

I segni ci sono, ma non evidenti per cui noi continuiamo verso sinistra, dopo la piazza, e troviamo a 15' sulla destra un vecchio cartello del Trekking Lunigiana (TL) che seguiamo.

Il tratto di sentiero da Argigliano a Ugliancaldo fa parte, infatti, della Tappa 12 del TL Casola-Monzone. Superiamo le ultime case e poi, un tratto ombroso tra ruderi e poi oliveti, ci porta a 18' a un bivio: da destra proviene il vero sentiero 181 segnato (che faremo poi al ritorno), noi dobbiamo continuare a salire tra gli ulivi. Poco dopo il sentiero diventa piuttosto ampio, nel bosco, con qualche tratto aperto.

Prima di questo tratto una deviazione sulla destra porta alla strada di Argigliano da cui è possibile tornare alla stazione ferroviaria. Continuiamo la salita e a 51' attraversiamo il Canale di Rosceto su resti di un vecchio ponticello.

Il canale è tributario del Rondinaia e raccoglie le acque dalle falde del modesto monte Cavoli. Subito dopo averlo superato troviamo un cartello del TL: Croce di Crosceta, segue un po' di discesa, ma poi torniamo a salire nel bosco.

A 01h 12' intravediamo Pisanino e Pizzo e qualche minuto più tardi anche Ugliancaldo, verso cui siamo diretti. Saliamo per tratto ameno nel castagneto e a 01h 38' siamo presso una casa e un cartello dei sentieri del comune di Casola e subito dopo siamo sulla strada asfaltata (Via Case Nuove) che proviene da Monzone ed è diretta a Minucciano (SP 58).

La zona è molto panoramica sul Pisanino e sul Pizzo, oltre che sul vecchio borgo di Ugliancaldo. Seguiamo la strada costeggiando queste case allineate costruite dopo il disastroso terremoto del 1837. Continuando passiamo vicino all'Oratorio di San Rocco del XVIII secolo in pessimo stato di conservazione (di fronte scende un sentiero per Argigliano che faremo al ritorno e che si innesta nel 181).

Subito dopo a 01h 47' sulla destra vediamo le indicazioni del sentiero 176 che entra nel borgo e scende verso Equi Terme. Di fronte c'è una fontana. A 01h 49' siamo sotto la Chiesa di S. Andrea del XV secolo, danneggiata dal recente sisma del 2013. Essa è circondata per tre lati da un bel porticato rinascimentale ed è panoramica sulla valle del Lucido, volendo è possibile salire a visitarla.

Qua a destra inizia la marmifera per le Cave del Cantonaccio alla base del Pizzo d'Uccello. Essa va a recuperare il sentiero 192 da Equi Terme che si innesterà nel 181, poco sotto il Poggio di Baldozzana (innesto al quale arriveremo più tardi) e permette di accedere alla via Ferrata Tordini-Galligani e alla base della maestosa parete Nord del Pizzo.

Seguiamo la strada ombrosa che lascia il paese e in un paio di minuti siamo a una fonte di acqua freschissima che sgorga da un monolito marmoreo. Continuiamo per la strada, con bei panorami sul Pisanino, e a 02h siamo alla Maestà. Essa contiene una icona marmorea di Maria Santissima del Conforto, del 1799, ed è stata restaurata nel 2001.

Adesso il sentiero lascia la strada e sale a fianco dell'edificio sacro, prima per tratto erboso e poi in un boschetto. Segue ancora un tratto aperto e poi segue il bosco. A 02h 10' siamo a Sant'Antonio: qua c'è un'edicola a lui dedicata, decorata con i caratteristici gigli bianchi, con un'immagine marmorea del santo.

Più avanti un rustico monumento è dedicato a Maria che salvò tre fanciulle durante l'ultima guerra. A 02h 18' c'è un po' di degrado sul sentiero causato dallo scorrere delle acque e dopo due minuti siamo presso un vecchio abbeveratoio. Il sentiero è adesso sassoso, segue un po' di falsopiano, poi riprende la salita con qualche tratto aperto.

Segue poi un tratto ripido, sempre nel bosco, che diventa faggeta e a 03h 15' siamo ai Prati: zona aperta ed erbosa con rari alberi. Il panorama si apre verso Ugliancaldo, sull'Appennino, sul lago di Gramolazzo e sul Pisanino. Qua prospera la rosa canina. La traccia è evidente, ma i segni sono pochi: basta tenersi verso sinistra.

A 03h 23' siamo in un boschetto di giovani faggi, un breve tratto ripido ci porta in 5' a una palina solitaria da cui saliamo adesso per tratto completamente erboso, con la traccia scavata nell'erba che sale a tornantini, scorgiamo la zona rocciosa del Solco, Ugliancaldo e, in lontananza, il monumento marmoreo Castagnoli presente sul sentiero 192.

Saliamo e a 03h 46' siamo sulla cresta dove ci innestiamo nel sentiero 192. La zona è molto panoramica sulla Nord del Pizzo e sulla Cresta Nattapiana. Saliamo ancora un po' per la cresta panoramica che porta al Poggio Baldozzana.

A 03h 53' siamo alla palina indicatrice del sentieri, in uno spiazzo erboso conosciuto come Poggio Baldozzana, ma questo, in realtà, si trova una cinquantina di metri più in alto, in direzione della Capradossa [noi chiamiamo questo luogo Bivio di Poggio Baldozzana]. Qua arriva il sentiero 189 dalla Foce di Rifogliola e il 181 continua per il Poggio Baldozzana, la Cresta della Capradossa, Foce Siggioli e Foce di Giovo.

Qua ci fermiamo 20', poi torniamo indietro per la solita strada. Ricordiamo che, volendo, è possibile scendere con il sentiero 192 alla marmifera del Cantonaccio fino a Ugliancaldo. A 04h 13' iniziamo il viaggio di ritorno.

A 05h 37' siamo alla Maestà sulla strada provinciale. In 10' siamo alla chiesa di Ugliancaldo e a 05h 50' siamo all'innesto del sentiero 176 e subito dopo, presso l'Oratorio di San Rocco, scendiamo per sentiero alternativo seguendo una evidente indicazione. Esso è piuttosto ameno all'inizio con un po' di salita poi diventa degradato, tra ginestroni spinosi e arbusti, a tratti si vede il Pisanino.

A 06h 06' ci innestiamo nel sentiero 181 (mancano comunque indicazioni di questa deviazione sul sentiero stesso). A 06h 33' siamo alla Croce di Crosceta. A 07h siamo al bivio prima della Villa dove prendiamo verso sinistra il vero sentiero segnato in discesa per mulattiera ombrosa.

In 3' siamo alla chiesa di Argigliano (S. Maria Assunta del XVIII secolo) con campanile, da cui uno stradello porta alla frazione Villa dove arriviamo a 07h 06', riprendiamo la discesa che ci porta a 07h 20' alla stazione dove concludiamo l'escursione.

Volendo è possibile visitare, con un cammino di circa un quarto d'ora, la bella pieve romanica che dà il nome al borgo risalente al XII secolo. Essa possiede un caratteristico campanile ottagonale costruito nella forma attuale dopo un sisma del XVII secolo.