SENTIERO CAI 170

Sentiero:

Sentiero 170

Tratto:

Resceto – Foce della Vettolina – Case Carpano

Sezione:

CAI MASSA

Stato sentiero:

Percorribile

Note:

Presenza di vegetazione invasiva nel tratto Foce della Vettolina - Case Carpano

Descrizione del percorso:

NOTA DI AGGIORNAMENTO: Ci è stato segnalato che ai primi di agosto 2010 il sentiero 170, di competenza del CAI di Massa, è stato ripulito e segnato. Da quanto ci risulta la pulizia non è dovuta alla locale sezione del CAI ma ad iniziativa privata. Deve restare comunque inteso che esso rimane un sentiero non facile e da percorrere con molta attenzione.

Partiamo dal paese di Resceto dove è semplice parcheggiare: o nel parcheggio alla fine della strada o lungo la strada stessa. Oggi lasciamo l’auto lungo la strada presso le prime case del borgo.

In 5’ siamo all’inizio del sentiero 161 a sinistra con un tratto iniziale scalinato. Le indicazioni non sono molte, ma è circa venti metri dopo la deviazione che entra nel paese per dirigersi alla chiesetta. Salendo invece i segni bianco-rossi del Cai non mancano.

Saliamo nel castagneto per ampi tornanti e a 23’ incrociamo una strada sterrata, testimonianza della stupidità e dell’avidità umana: essa avrebbe dovuto collegare la zona di Resceto con Gorfigliano, mediante galleria sotto la Tambura, in realtà si è fermata poche centinaia di metri più avanti sprecando denari della collettività.

Passiamo la strada e leggermente sulla sinistra vediamo la continuazione del sentiero per alcuni gradini cementati. All’inizio il sentiero si mantiene basso, parallelo alla strada, poi sale abbastanza segnato seguendo ancora dei tornanti, occorre fare un po’ di attenzione per le varianti che possono indurre in errore.

A 48’ arriviamo a un bel punto panoramico sul Monte Pelato e sul Carchio e subito dopo il sentiero cambia versante ed arriva alla “bonifica di Resceto” costituita da una serie di terrazzamenti sulle pendici del monte Castagnolo costruiti negli anni trenta del 1900 e ormai in completo abbandono e invasi da alberi e ginestre.

A 54’ arriviamo ad una vecchia vasca presso la sorgente del “Callarolo” e saliamo alla sua sinistra per un tratto non ben segnato, ma ben evidente che in 5’ ci porta ad un altro bel punto panoramico molto aperto. Fatti pochi metri sulla sinistra ci sono segni per Forno-Pian dei Santi (sentiero non numerato e non indicato nelle cartine). Noi rientriamo nel bosco e seguiamo il sentiero fino ad arrivare a 01h 07’ su un bel crinale panoramico sul quale prospera una tipica pianta marittima come il cistus salvifolius oggi, comunque, domina l’elicriso.

Noi seguiamo il crinale per poi rientrare a 01h 15’ in un bosco di pini, percorso il quale arriviamo a 01h 24’ ad una finestra naturale nella roccia (904m) molto panoramica sul Sagro, Grondilice, Contrario e Cavallo fino al monte della Mandriola. Nei pressi c’è un capanno di cacciatori.

Continuiamo sulla destra ed il sentiero è ora più ripido e sale rasente la roccia del monte Castagnolo. All’inizio ci sono i ruderi di un riparo sotto roccia probabilmente di pastori, continuiamo a salire e a 01h 38’ arriviamo ad un pianoro panoramico.

Il sentiero continua a sinistra, noi invece seguiamo le tracce di sentiero che, a destra, portano alla modesta vetta del monte Castagnolo (1007m) dalla quale poi si scende facilmente per pendii erbosi a recuperare il sentiero.

Oggi il panorama è veramente eccezionale sui monti dal Sagro fino al Sella, con ben evidenti le vie di lizza per la Focolaccia e la via Vandelli.

Ci fermiamo un po’ a godere il panorama e poi scendiamo fino ai ruderi della “Ca’ di Mario” dove recuperiamo il sentiero che continua in leggera discesa fino ad aver di fronte un bel fungo roccioso detto “La Rocchetta” (1065m) che somiglia vagamente ad una faccia.

A fianco di questo roccia tracce di sentiero scendono per portarsi a Casa Castagnolo con percorso a tratti un po’ esposto.

Noi continuiamo fino ad arrivare a 01h 59’ alla sella della Cima della Croce (979m) presso la quale un altro sentiero più semplice porta a Casa Castagnolo, continuando invece per il crinale si perviene alla Cima e proseguendo ancora alla Cima della Mandriola (1106m).

Noi scendiamo a sinistra seguendo i segni ben evidenti del sentiero 161 per le pendici della Mandriola, a 02h 12’ passiamo presso un assaggio di cava con ravaneto, avendo di fronte il Monte Sagro e dopo 5’ il sentiero scende ripido tra alberi.

A 02h 28’ siamo presso una cava abbandonata (cava della Mandriola) con alcuni poteaux, un piazzale ed alcuni blocchi. Il sentiero continua ben segnato per un ravaneto dove è necessaria un po’ di attenzione per non smuovere troppo le roccette, a 02h 41’ siamo a un taglio di cava.

Poco dopo il sentiero segue un costone roccioso ripido e alberato che a 03h 01’ ci porta sulla marmifera: il sentiero 161 scende per la marmifera stessa mentre in salita continua il sentiero 36 segnato di rosso, con segni costanti e ben evidenti. Subito dopo a destra c’è una sorgente.

Noi seguiamo adesso la marmifera in salita, molto panoramica sul Grondilice e poi sulle Apuane dal Sagro fino alla Tambura e al Sella. Inoltre godiamo di interessanti scorci della valle di Canal Cerignano e sulla zona di case Carpano.

A 03h 11’ camminiamo su marmo e a sinistra una barriera di blocchi funziona da guard-rail e a 03h 18’ siamo presso una cava abbandonata dalla quale si diparte verso sinistra un’altra marmifera più dirupata, ben segnata e facile a percorrersi che porta ad altri tentativi di cava superiori.

Saliamo fino a lasciare la marmifera per un piccolo sentiero a 03h 43’ (da destra arriva un sentiero segnato bianco-rosso che presumo sia il vecchio 36). In parte il sentiero ora si sviluppa in un boschetto dove sono presenti muretti a secco che sostengono vecchi piazzali con blocchi di marmo.

Poco dopo il sentiero scende con un breve tratto addossato alla montagna da fare con attenzione perchè c’è una certa esposizione e, a 4h, mentre i segni mandano decisamente in alto, una deviazione a sinistra si dirige verso due case da cui il sentiero continua per portarsi sulla marmifera di Canal Cerignano.

Noi continuiamo la traccia segnata tra il paleo, oggi molto rigoglioso, proprio sotto la Foce della Vettolina che ci porta a 04h 20’ a un bivio: a destra il sentiero 36 attraverso una serie di ruderi va a innestarsi sulla Lizza Silvia (sentiero 166bis rinominato 166A), invece noi giriamo sulla destra e in 3’ siamo alla Foce della Vettolina.

Qua sostiamo un ventina di minuti e poi scendiamo con il sentiero 170 (04h 46’). La prima parte del sentiero è molto brutta essendo la sede dello stesso occupata da ginestroni che pungono parecchio, il sentiero è molto ripido in discesa contrassegnato da qualche segno stinto, ma comunque è riconoscibile.

A 05h 16’ siamo presso un abbeveratoio e poco dopo il sentiero si fa più ameno con bei panorami sulla Vandelli, poco dopo superiamo una scarica di sassi in un canalino e il sentiero comincia ad aprirsi. A 05h 56’ siamo al piazzale di una piccola cava e poco più avanti ci sono altri tentativi di cava e dopo pochi minuti siamo su un’ampia marmifera che seguiamo verso sinistra.

A 06h 16’ lasciamo la marmifera curvando a sinistra per una traccia più piccola che in una decina di minuti ci porta sul sentiero principale, cioè la via Vandelli. In breve raggiungiamo la piazzetta di Resceto con la sua fontana e da qui arriviamo all’auto a 06h 44’.