SENTIERO CAI 146

ATTENZIONE SENTIERO CAI 146 CHIUSO NON PERCORRIBILE

Sentiero:

Sentiero 146

Tratto:

Arnetola – raccordo per “Ferrata Vecchiacchi” – innesto “Ferrata Vecchiacchi” – Focetta dell’Acqua Fredda – Passo della Tambura

Sezione:

CAI CASTELNUOVO

Stato sentiero:

Chiuso o Cancellato

Note:

Sentiero CANCELLATO, tranne il tratto Focetta dell'Acquafredda - Passo della Tambura che è stato accorpato al sentiero 164.

Descrizione del percorso:

Dopo aver attraversato e superato Vagli Sopra (segnali di sentieri presso le ultime case), seguiamo la strada marmifera che ci porta alla Piana di Arnetola, fino ad arrivare all'ingresso della Cava Pallerina (strada asfaltata), qua prendiamo a destra, per un ampio e agevole sterrato.

Ci fermiamo nei pressi di una bella casetta di pietra sotto roccia (capanna d’abrì) che è stata recuperata ma è già stata sottoposta a atti di vandalismo.

Nei pressi c’è il monumento marmoreo che ci ricorda che questo percorso era una antica via del sale, la quale univa la costa tirrenica con la Garfagnana e la pianura padana.

La valle è panoramica, in particolare sulle pendici del monte Sella. Iniziamo il cammino sull'ampio sterrato, tra interessanti fioriture di Buddleia e a 4' siamo alla palina indicatrice dei sentieri 31 e 35.

La marmifera invece continua sulla sinistra e comunque porta a recuperare, più in alto, il sentiero che ci accingiamo a percorrere.

A destra delle indicazioni c’è uno spiazzo-posteggio da cui, sulla sinistra, inizia il vero e proprio sentiero che sale, abbastanza ripido, per un bosco piuttosto giovane.

A 09’ superiamo un ponte di via di lizza, ben conservato, continuiamo anche su tratti ben tenuti della stessa via di lizza, con a fianco fori per i piri, e notiamo ingressi di grotte e altri fenomeni carsici. Infatti la zona di Arnetola è molto ricca di grotte ed è molto apprezzata dagli speleologi.

A 15’ siamo presso una vecchia fonte-abbeveratoio, dopo aver superato il tronco di un grosso faggio che ostruisce il sentiero. Qua il sentiero continua verso sinistra, evitando la vecchia traccia che invece saliva verso destra.

Attraversiamo un boschetto un po' umido e ne usciamo, dopo pochi minuti, presso alcuni ruderi e vecchie piante di ciliegio, con vista sulla zona delle cave (in particolare Bancaio Alto, cava attiva). Continuiamo sul sentiero che ora costeggia la roccia e a 22' siamo sulla marmifera (palina indicatrice), sopra uno spiazzo parcheggio cui è possibile arrivare dallo sterrato precedente.

Saliamo un po' e a 24' siamo al bivio tra i sentieri 31 e 35. Il sentiero 31 prosegue sulla sinistra diretto al Passo di Sella, ad Arni e alle cave delle Cervaiole, dove si interrompe. Noi invece seguiamo il sentiero 35 verso destra: esso, in buona parte, segue il percorso dell'antica via Vandelli, fino a Resceto di Massa.

Nella parte iniziale il sentiero è, in pratica, una marmifera per cave ancora attive, che troveremo più in alto. All'inizio c'è una catena metallica che impedisce il transito delle auto. Il primo tratto è all'ombra dei faggi, poi il sentiero si apre, con vista, sulla destra, sul monte Pallerina e sulla sua cava, con devastante ravaneto.

Salendo tratti ombreggiati si alterneranno a tratti aperti. A 44' siamo presso un cartello che indica, verso sinistra, una deviazione per recuperare il sentiero 31 per il Passo di Sella. Saliamo ancora qualche minuto e a 49' siamo alla Casetta Colubraia, un vecchio edificio di servizio delle cave.

Qua inizia il sentiero 146 per la Focetta dell’Acqua Fredda, che si immetteva sulla ferrata Vecchiacchi, da molti anni inagibile. Esso si sviluppa in una valle, tra l'Alto di Sella e un costone che scende dal monte Focoletta. Lo prendiamo e iniziamo subito a salire ripidamente nel bosco, il sentiero è quasi tutto scalinato e costituiva, in passato, la via di accesso a cave molto alte, alle pendici del Sella.

A 01h 03' scorgiamo, in basso sulla destra, l'inizio del sentiero 177 dalle cave di Formignacola per Campocatino. Più avanti un vecchio faggio caduto ha ostruito il sentiero e a 01h 25' costeggiamo per qualche minuto un vecchio ravaneto, che manteniamo a destra, per arrivare a un pianoro panoramico sul monte Pallerina e Arnetola.

Siamo in una zona di tentativi di cava e prendiamo verso destra, per sfasciumi in falsopiano. Poi riprendiamo a salire e recuperiamo l'ultimo tratto di scalinata e a 01h 41' siamo sotto un grande muro di contenimento, sul quale ci sono i ruderi di un edificio di servizio delle cave.

Saliamo ai ruderi e da qua entriamo in un vecchio bosco di faggi che ospita esemplari centenari e veramente monumentali. La salita è molto ripida e ci porta su sfasciumi fuori del bosco, poi di nuovo nel bosco e a 02h 06' decisamente fuori della faggeta.

Il sentiero è molto panoramico sull'Alto di Sella, sulla Tambura e sulla valle di Arnetola, poi si sposta verso sinistra, per evitare un'area di placche lisce, che rimane sulla nostra destra. La zona è ricca di fioriture, in particolare di Aquilegie.

A 02h 25' è necessaria un po' di attenzione perché il sentiero si sposta a sinistra, tra l'erba, ci sono comunque paline segnaletiche. A 02h 40' un tratto in falsopiano ci porta alle pendici del Sella e a un boschetto che aggiriamo portandoci, su sfasciumi, all'inizio del tratto attrezzato a 02h 51'.

Ci mettiamo l'imbrago e a 03h 05' affrontiamo il primo tratto che dura 4'. Lo sviluppo totale della via ferrata è di 115 metri, diviso in due parti. Il cavo d'acciaio è in ottimo stato e così pure gli ancoraggi.

Il primo tratto è lungo una quarantina di metri e offre buona possibilità di appoggio per i piedi e si sviluppa in leggera salita. Poi c'è un breve tratto, sempre in salita, senza cavo, cui segue la seconda parte della via attrezzata che affrontiamo a 03h 16'.

All'inizio c'è un buon punto di sosta, cui segue un lungo tratto di corda che permette di scendere un po' agli appoggi per i piedi, che si trovano più in basso. Segue poi un tratto in cui ci si deve aiutare con le braccia per salire un breve tratto molto liscio.

Infine un ripido canalino ci porta alla Focetta dell'Acqua Fredda a 03h 43' (nota: i tempi di percorrenza sono lunghi non solo per la difficoltà di alcuni tratti della via, ma anche per il fatto che essendo in quattro ci si aspettava).

Lungo la seconda parte della via attrezzata, presso la Focetta e poi nel tragitto di cresta per il passo della Tambura, notiamo molte interessanti fioriture di Artemisia nitida, pianta rara e tipica delle alte quote.

La Focetta e il tratto di sentiero che andiamo a percorrere sono molto panoramici sul versante verso mare, in particolare sul vicino Rifugio Conti ai Campaniletti. Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino e a 03h 50' superiamo un breve tratto attrezzato con corda metallica che permette di percorrere in sicurezza un tratto esposto dalla parte di Arnetola.

Poi saliamo e scendiamo per sfasciumi, avendo di fronte, a sinistra, il monte Focoletta e raggiungiamo il punto più alto dell'escursione, a circa 1644 metri.

Seguiamo la cresta con ultimo tratto erboso fino ad affacciarci nel versante verso la Tambura, qua il panorama è molto interessante sul Sumbra e sulla Pania con l'Uomo Morto. Scendiamo e a 04h 11' ci innestiamo nel sentiero 35.

A sinistra si sale al vicino Passo della Tambura mentre noi scendiamo a destra per tornare ad Arnetola, percorrendo in discesa il tratto garfagnino della via Vandelli.

Il primo ripido tratto di discesa è per sfasciumi ed è ricco, nella giusta stagione, di fioriture di genziane (sia la Gentiana verna che la Gentiana Clusii) e di Pinguicole e ci porta, a 04h 18', (poco a destra del sentiero) presso i ruderi del Casone del Ferro (1580 m), dove è presente una provvidenziale fonte di acqua freschissima.

La costruzione era di servizio all'antica strada, tanto più per la presenza della fonte, il piano dove si trova è conosciuto come Acquifreddi, mentre la denominazione Casone del ferro deriva dalla presenza in zona di vene di ematite che si cercò di sfruttare in passato.

Qua ci fermiamo a dissetarci e a rifocillarci fino a 04h 36' e riprendiamo la discesa della Vandelli ,con qualche tratto in stato accettabile, ma la maggior parte ormai ridotta a traccia di sentiero.

Dopo una ventina di minuti entriamo in un tratto all'ombra di faggi, alcuni molto vecchi, poi segue un tratto ben conservato e, a 05h 13', un breve tratto con protezione da scariche di massi dall'alto. In zona ci sono, a maggio-giugno, alcune belle fioriture di Peonia officinalis, pianta protetta.

Più avanti c'è una staccionata di legno che serve da protezione, infatti sotto c'è una vecchia cava che più avanti costeggeremo.

A 05h 36' siamo al bivio delle Cave di Farmignacola: la Vandelli scende a destra, mentre a sinistra c'è il sentiero 147 che porta a Campocatino. Subito dopo, sulla sinistra, c'è una costruzione di servizio delle cave e a destra la cava (Colubraia Alta).

Scendendo attraversiamo una cava attiva (Colubraia) a 05h 45' e dopo 4' chiudiamo l'anello, raggiungendo la Casetta Colubraia. Continuiamo la discesa per il percorso fatto all'andata e a 05h 53' siamo al raccordo con il 31, a 06h 07' al bivio 31/35, a 06h 24' all'inizio dei due sentieri e a 06h 27' siamo all'auto, presso la casa d'abrì.