SENTIERO CAI 145

Descrizione del percorso:

Lasciata la provinciale deviamo a sinistra e troviamo un parcheggio presso una fonte a cui si perviene salendo alcuni scalini. Il sentiero è il 144 (indicazione Passo Sella) che si può prendere anche pochi metri dopo il parcheggio seguendo la strada asfaltata.

Noi preferiamo salire oltre la fonte ed in pochi minuti (05’) siamo di nuovo sulla via asfaltata che ci porta alle Case di Oriali presso le quali il sentiero sale, ben segnalato, a destra (09’). Il primo tratto segue delle balze erbose piuttosto ripide con bella vista sul Monte Altissimo e sul Macina.

Più in alto (21’) il sentiero passa attraverso fastidiosi ginestroni e si comincia a vedere, in basso, il paese di Arni.

Ancora più in alto (30’) esso sale per facili rocce scalinate e a 39’ siamo sulla cresta rocciosa presso una palina segnaletica, la vista adesso si allarga al monte Fiocca, che abbiamo di fronte, ed al gruppo delle Panie e, a sinistra, al monte Sella.

La cresta sale, ma in maniera non molto ripida mantenendosi sempre molto panoramica. Ad 1h 15’ siamo alla base della parete del Fiocca e proseguiamo sulla destra per un tratto scalinato nel marmo, il sentiero è sempre ben segnato.

A 1h 25’ troviamo l’ingresso di una grotta e poi segue un tratto di roccette, paleo e terra, a 1h 35’ presso un ometto il sentiero gira a destra, seguendo la conformazione del monte (cresta sud-est).

Cominciamo a vedere l’inconfondibile sagoma a panettone del Monte Sumbra e a 1h 46’ siamo al Malpasso (1425 m) da cui scendiamo a sinistra in direzione del bosco del Fatonero per un tratto di rocce scistose che bisogna fare con un po’ di attenzione.

A 2h siamo nel bosco, una bella faggeta, ed il sentiero, molto ameno, incontra alcuni rivoli di acqua, una piccola prateria a lamponi (2h 05’). A 2h 20’ siamo fuori dal bosco ed il sentiero prosegue nel paleo a mezza costa ed in breve (2h 30’) siamo ad una selletta panoramica (passo del Fatonero) presso un poggetto, con indicazioni di sentieri.

Il poggio (1482 m) fa parte del contrafforte che separa la Valle dell’Anguillaia da quella del Fatonero. Proprio di fronte c’è il Sumbra con la sua imponenza e dall’altra parte il Fiocca con il Fatonero con il suo verde scuro da cui deriva il nome.

Continuiamo in salita, inizialmente per un tratto erboso, poi risaliamo roccette ed infine percorriamo un bel tratto su un lastrone di marmo che ci porta al Passo di Fiocca (mt.1550 2h 51’).

Il passo è molto panoramico sul monte Fiocca ed il Monte Sumbra, sulle Panie e sul gruppo Sella, Tambura, Pisanino, in basso vediamo la Valle dell’Edron ed il lago di Vagli.

Dopo una breve sosta continuiamo a destra verso il Monte Sumbra, inizialmente seguiamo il crinale roccioso per arrivare (3h 13’) ai piedi del monte, continuiamo a destra fino all’inizio del tratto attrezzato (3h 17’) esso permette di aggirare a destra per una cengia erbosa lo spigolo ovest del Sumbra.

Il tratto lungo 180 metri (ferrata Ricciardo Malfatti) è attrezzato con un cavo d’acciaio che agevola la progressione, infatti il percorso in qualche tratto è piuttosto esposto.

È consigliabile l’uso della necessaria attrezzatura, per quanto la progressione non sia difficoltosa. La ferrata richiede circa 15’ (3h 29’).

Poi, andando a sinistra, il sentiero porta facilmente alla vetta segnalata da una croce (3h 35’) dove sostiamo per 15’. Il luogo è estremamente panoramico sulle Apuane settentrionali e meridionali e sulla zona di Vagli.

Poi scendiamo per la cresta erbosa e dopo 10’ cominciamo a vedere la parete strapiombante della cresta orientale del monte verso la valle della Tùrrite.

Poi il sentiero scende mantenendosi inizialmente parallelo alla cresta per poi scendere su roccette (4h 09’), a questo segue un breve tratto su rocce scanalate dall’azione erosiva delle acque con bella vista su Vagli dopo il quale entriamo in una zona boschiva (4h 30’).

Dall’inizio di essa, poiché siamo ancora molto alti, si ha una vista molto bella sulle pareti strapiombanti del monte per poi scendere decisamente nella faggeta, all’inizio ancora tra rocce e poi molto più amena. A 4h 45’ incrociamo uno stradello nel bosco che prendiamo verso sinistra e subito incontriamo un luogo ameno (Colle delle Capanne), con un tavolo di legno, al quale arrivano le automobili dalla vicina Maestà di Tribbio.

Il sentiero ora esce, a destra, dal bosco per una prateria di mirtilli ed altri arbusti ed il panorama si apre sulle Panie, sul Corchia e sul Freddone. Poi entriamo nuovamente in un bosco (5h 04’) e prima di un canale umido scendiamo decisamente a sinistra costeggiandolo e in pochi minuti usciamo per balze erbose tra paleo, ginestre, elicrisi, garofani e carline in fiore.

Il sentiero scende tre l’erba, ma sono presenti paline segnate, in basso a destra inizia a vedersi Isola Santa ed il suo lago, a sinistra le Coste del Giovo.

A 5h 36’ il sentiero si allarga e a destra c’è un muretto e nelle vicinanza ci sono diversi ruderi di abitazioni di pastori ormai abbandonate (Capannelli di Careggine) e si comincia a vedere l’intaglio, il sentiero ora scende abbastanza ripidamente.

A 5h 59’ finisce la discesa ed inizia la veloce salita al caratteristico intaglio, presso il quale ci fermiamo un po’. Questo una stretta spaccatura naturale nella roccia, larga meno di un metro e lunga una ventina di metri attraverso la quale passa il sentiero.

A 6h 13’ lasciamo l’intaglio, il primo tratto è ancora per balze erbose e poi entriamo nel bosco di castagni che ci porterà al paese, costeggiando ruderi e captazioni di acqua ed il sentiero si allarga in uno stradello.

A 6h 44’ incontriamo le prime case di Capanne di Careggine e poco dopo la chiesa con piazzetta, campanile (6h 47’) e fonte.

Ci fermiamo 10’ per rifocillarci poi prendiamo il sentiero a destra della piazzetta della chiesa che, passando per un boschetto, ci porta in pochi minuti alle altre case del paese ed al ristorante La Ceragetta e quindi alla strada asfaltata (7h 05’).